LA PROTESTA «Uniti per difendere l’ateneo a rischio»
NUORO. «Le notizie che continuano ad apparire sui quotidiani locali in questi giorni ci allarmano». I Giovani comunisti si sentono in dovere di difendere il polo universitario nuorese «coscienti del fatto che quel centro rappresenta un punto di riferimento per tutti quegli studenti che per ragioni socio-economico o personali hanno scelto di frequentare i corsi nel capoluogo Barbaricino». Per loro quindi l’università va difesa con l’impegno di tutti e tutte, come «ricchezza culturale» da non perdere e che in prospettiva vorrebbero vedere crescere e migliorare. «Sono tanti infatti gli studenti fuori sede provenienti da Nuoro e provincia - aggiungono nella nota - che affollano i due poli di Cagliari e Sassari. Stiamo parlando di numerose famiglie che fanno grandi sacrifici economici per poter permettere ai loro giovani figli di poter proseguire i loro studi, famiglie che sborsano innumerevoli soldi in vitto, alloggio, libri e mezzi di trasporto». E tutto perché nella provincia non si riesce a costruire un polo che possa garantire dei «corsi formativi capaci di rispondere alle esigenze» del bacino d’utenza provinciale e non.
«Noi siamo e saremo affianco agli studenti dei due corsi distaccati di scienze politiche - affermano Paolo Meloni e Claudia Seddone - e ci impegneremo in qualsiasi percorso di lotta loro vogliono intraprendere, perché sia come studenti universitari sia come giovani della provincia di Nuoro conosciamo e comprendiamo la loro situazione».
I Giovani comunisti invitano pertanto la società e tutte le forze politiche a unirsi «perchè si salvino questi corsi e perché in futuro non tanto prossimo Nuoro diventi un reale polo universitario capace di dare oltre alla diversificazione di corsi, la possibilità di accedere a servizi per gli studenti».
Per loro l’obbiettivo deve essere quello di garantire ad una popolazione già abbastanza martoriata dalla crisi industriale e agricola un diritto minimo che si chiama libero accesso ai saperi.
«Questo un bene - concludono - che già paghiamo a caro prezzo quando si pagano le tasse universitarie, un bene comune che nella nostra provincia va difeso con tutti gli strumenti. La cultura è ricchezza, non facciamoci portare via anche quella!».
NUORO. «Le notizie che continuano ad apparire sui quotidiani locali in questi giorni ci allarmano». I Giovani comunisti si sentono in dovere di difendere il polo universitario nuorese «coscienti del fatto che quel centro rappresenta un punto di riferimento per tutti quegli studenti che per ragioni socio-economico o personali hanno scelto di frequentare i corsi nel capoluogo Barbaricino». Per loro quindi l’università va difesa con l’impegno di tutti e tutte, come «ricchezza culturale» da non perdere e che in prospettiva vorrebbero vedere crescere e migliorare. «Sono tanti infatti gli studenti fuori sede provenienti da Nuoro e provincia - aggiungono nella nota - che affollano i due poli di Cagliari e Sassari. Stiamo parlando di numerose famiglie che fanno grandi sacrifici economici per poter permettere ai loro giovani figli di poter proseguire i loro studi, famiglie che sborsano innumerevoli soldi in vitto, alloggio, libri e mezzi di trasporto». E tutto perché nella provincia non si riesce a costruire un polo che possa garantire dei «corsi formativi capaci di rispondere alle esigenze» del bacino d’utenza provinciale e non.
«Noi siamo e saremo affianco agli studenti dei due corsi distaccati di scienze politiche - affermano Paolo Meloni e Claudia Seddone - e ci impegneremo in qualsiasi percorso di lotta loro vogliono intraprendere, perché sia come studenti universitari sia come giovani della provincia di Nuoro conosciamo e comprendiamo la loro situazione».
I Giovani comunisti invitano pertanto la società e tutte le forze politiche a unirsi «perchè si salvino questi corsi e perché in futuro non tanto prossimo Nuoro diventi un reale polo universitario capace di dare oltre alla diversificazione di corsi, la possibilità di accedere a servizi per gli studenti».
Per loro l’obbiettivo deve essere quello di garantire ad una popolazione già abbastanza martoriata dalla crisi industriale e agricola un diritto minimo che si chiama libero accesso ai saperi.
«Questo un bene - concludono - che già paghiamo a caro prezzo quando si pagano le tasse universitarie, un bene comune che nella nostra provincia va difeso con tutti gli strumenti. La cultura è ricchezza, non facciamoci portare via anche quella!».
11 commenti:
Questo è il nostro comunicato stampa uscito sui giornali in data odierna..solo un primo piccolo passo verso la rivoluzione a presto
Ciao Compagne e Compagni, vi faccio i miei migliori auguri e un "in bocca al lupo" per il vostro nuovo blog, con la convinzione che ulteriori strumenti di comunicazione e di approfondimento come questi non possano che arricchire e rafforzare la nostra organizzazione politica e le nostre battaglie.
Sempre dalla parte dei più deboli!
Saluti comunisti, a presto!
eeeh, un passo per la rivoluzione, adesso! vabbè che siete giovani ma tanta carica, diamine (anzi, che dico diamine, perdinci, acciderbola!) mi sembra troppa.
Però però, lunga vita a questo blog.
siamo realisti esigiamo l'impossibile!
Compagno o compagna, questa è pura ironia politica, niente di più niente di meno..
non conta essere giovani o meno, conta che i sogni rimango sogni e si spera sempre che prima o poi diventino realtà!
saluti comunisti
Quello che ci vuole non è un polo di istruzione universitario in provincia di Nuoro,ne tanto meno sono impossibili i sacrifici o meno che fanno le famiglie del nuorese per mandare a studiare i propri figli. Quello che veramente conta è che gli studenti della provincia una volta laureati possano tornare nella propria terra a lavorare non sentendosi presi in giro!!!!
ciao salvatore, condivido le tue parole e sono sicuro che tutto il capitale intelletuale che si crea non và perso in nessun modo. Però un polo universitario serio farebbe anche da rete per un investimento del capitale intellutuale nella prvincia. Il lavoro di ricerca, il lavoro di costruzione prima teorica e poi pratica darebbe anche lo slancio per un idea di sviluppo che sappia impegna tutti e tutte i le giovani menti che escono dai poli universitari.
Fà parte di quel grande disegno che a Nuoro e provincia manca, quel disegno che ha rotto l'anello tra sapere e mondo del lavoro, rendendo precario tutti e due i sistemi e faccendo scappare dalla provincia i nostri piccoli geni..
saluti comunisti paolo
Ciao compagni/e e complimenti per il blog.
Ma soprattutto per il comunicato stampa.
Credo sia giustissima la battaglia per difendere l'Università a Nuoro così come quella per promuovere un autonomo polo universitario ed in ogni caso potenziare i servizi ed aumentare il numero dei corsi.
Il beneficio di una presenza più sostanziosa dell'Università sarebbe del resto importantissimo per l'intera città e l'intera provincia, per lo sviluppo economico e culturale del territorio.
Un modello di Università radicata nel territorio inoltre potrebbe essere volano di un modello di sviluppo nuovo e originale, legato alle risorse locali e centrato sulla qualità ambientale e sociale.
Perciò, per quanto sia giusto rivendicare la possibilità del "ritorno" per gli studenti nuoresi fuorisede è necessario capire la relazione fra i due livelli, così come quella fra università-ricerca-sviluppo-occupazione.
Università del resto significa anche opportunità "diretta" di lavoro: per ricercatori, operatori, docenti. Ed anche questo non va sottovalutato, particolarmente quando, precisamente in territori come quello del nuorese, il tasso di cd. "disoccupazione intellettuale" incide in maniera relativamente più consistente che altrove.
Al netto del fatto che l'industria è in crisi strutturale, che nelle campagne si tira innanzi con forti difficoltà, che il commercio subisce i contraccolpi di una generalizzazione della crisi economica, sono proprio i laureati a trovare lavoro con maggiore difficoltà, quantomeno un lavoro coerente con il loro percorso formativo.
A ciò si aggiunga un livello di precarizzazione del rapporto di lavoro relativamente più elevato, standards medi di retribuzione bassissimi e...lo spopolamento è servito.
L'Università "diffusa" è un'importante occasione sia di breve che di medio periodo, perciò va difesa quella esistente e per la medesima ragione va rivendicato il suo potenziamento e l'autonomia del polo nuorese.
Del resto è proprio la mancata autonomia del polo universitario di Nuoro che produce una discontinuità dei corsi.
Un abbraccio
scusate, ma qual'è il vostro indirizzo di posta elettronica?
perchè non è visibile nel blog?
gc-nuoro@tiscali.it
presto sarà messo in modo visibile sul blog..
Da un secolo ormai l’asse Cagliari-Sassari, taglia fuori Nuoro dalla possibilità di dotarsi di quelle fondamentali infrastrutture che ne avrebbero fatto culturalmente e fisicamente il principale nodo di collegamento e smistamento della Sardità e dell’orgoglio di essere sardi. Non fosse stato per la “fastidiosa” presenza di Olbia, oggi probabilmente non avremmo neanche una 131bis.
Tutte le volte che il centro sardegna cerca di rialzare la testa, per uscire da crisi sociali, economiche e culturali fallisce quasi sempre miseramente, perché nel suo agire dipende sempre troppo, dalle azioni e decisioni, che in loco non vengono mai ne prese ne attivate. Siamo ormai un popolo, << dico noi del centro Sardegna>>, in cui si esalta la cultura che esce dai bar, un popolo che vive di proprie continue gelosie, che lo spingono ancora a perseguitare quei pochi, che con grossi sacrifici riescono a tirare su una piccola impresa quasi sempre, per lo più, a gestione familiare, siamo un popolo che tende a minimizzare le azioni continue di una piccola delinquenza che è figlia degli insegnamenti deviati dei padri, siamo un popolo che vive nel terrore la propria soppressione incapace a reagire.
Non mi interessa una Università Nuorese per un fatto di campanilismo, ma se dobbiamo farla, facciamola noi con le nostre risorse, dotiamola dei crismi di eccellenza efacciamo in modo che possa attirare anche studenti esterni alla provincia di Nuoro. Diversamente lottiamo per avere collegamenti migliori, con Sassari e Cagliari, e lottiamo per cambiare la cultura del centro Sardegna riportando in vita l’Atene Sarda!
Carissimi/e compagni/e sono molto contento del Blog.
Mi complimento con voi.
Credo che nella cd. società della comunicazione, un ulteriore canale di comunicazione, qual'è il blog, può essere utile a coinvolgere e avvolgere nella discussione politica uomini e donne delle diverse generazioni che non conoscono o riconoscono i canali "classici" della comunicazione dei partiti. Ultimamente il Blog si è conquistato spesso la prima pagina dei quotidiani nazionali, proprio per il peso specifico esercitato nella costruzione del cd. V-Day. Parlo del Blog di Grillo, e di quanto è stato determinante per la riuscita manifestazione dell’8 settembre, non del merito delle proposte politiche che pone!
La sua efficacia dipenderà, dalla capacità di stare sui temi della politica, sui tempi, e dalla serietà della gestione del Blog, altrimenti rischia di rimanere ad uso e consumo interno.
Direi, visto il comunicato, che ci siamo! Bene Temi, Tempi, e serietà dell’intervento.
La discussione sull’università a Nuoro, emersa dalle cronache, rischia di essere poco costruttiva. Discussione parallela all’elezione del leader Pd, viziata nella sostanza; che solo parzialmente ha dibattuto di: strutture e risorse, escludendo organizzazione e servizi, condizioni del personale, livelli di preparazione e risultati conseguenti. Ancora di differenziazione territoriale dei corsi universitari e valorizzazione delle risorse umane. Di una formazione specifica di qualità che possa formare competenze aderenti allo sviluppo del territorio, di sistema avanzato per la ricerca, sapendo bene dell’importanza della valorizzazione del territorio e delle risorse umane quali perni dello sviluppo economico – sociale.
Il 12 ottobre (ancora non si conosce ne luogo ne orario), a Nuoro, si terrà una seduta congiunta,monotematica, tra il Cons. Comunale e Provinciale; anche quella può e deve essere un’occasione per riportare sul giusto binario la discussione. Che deve vedere coinvolti gli studenti, associazioni culturali, docenti universitari, e il mondo della cultura tutto, oltre le Istituzioni, partiti e sindacati. Difesa dell’esistente, ampliamento dei corsi, costruzione di un polo autonomo universitario nel medio-lungo periodo.
La nostra provincia, profondamente in crisi, ha davvero bisogno di un progetto di qualità.
Un abbraccio e un in Bocca Al Lupo!
Giuseppe Dessena (segretario provinciale Prc-Se)
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